Gli eventi culturali visti dai giovani delle scuole superiori

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Festival

BOOKCITY 2019, THE FRIENDSHIP TOUR

Bookcity / Milano/Festival by

Conferenza stampa con Ken Follett, Lee Child, Jojo Moyes e Kate Mosse

“Our story is your story”, “We speak for the people, not for the politicians”; “La nostra storia è anche la vostra” “Parliamo per il popolo, non per i politici”, sono le frasi che riassumono perfettamente il pensiero di questi famosi scrittori inglesi. Questa conferenza fa parte di un tour di quattro tappe in tutta europa, per diffondere una linea di pensiero che contrasti la Brexit.

In questa conferenza si è parlato di quanto il patriottismo europeo sia importante per i paesi soggetti alla Brexit, di come la “Friendship”, l’amicizia, tra i vari paesi europei, sia fondamentale per uno stato florido. 

Come rappresentanti del giornale dei ragazzi abbiamo chiesto che ruolo avessimo noi giovani in questa situazione, la risposta è stata carica di speranza: “in molte situazioni negative sono stati i giovani a cambiare le cose, bisognerebbe ascoltarli per poter cambiare il nostro futuro”.

I quattro autori lavorano per un futuro senza Brexit, con il fine di preservare l’amore per l’Europa presente in ogni cittadino.

 

Noemi Vimercati, Sibilla Parisi

Bookcity 2019, dimmi cosa sogni e ti dirò come stai.

Bookcity / Milano/Festival by

Spazio Ciessevi, Milano. Sognare di volare significa fuggire dai propri problemi? Sognare un terremoto significa avere uno squilibrio energetico del cuore?

Sabato 16 Novembre, Fabrizia Berera presenta al pubblico il suo nuovo libro, scritto insieme a Emilio Minelli: Il linguaggio segreto dei sogni. Guida all’interpretazione psicosomatica dei sogni. Questo libro ci racconta di come per la medicina orientale “il sogno può diventare la diagnosi delle disfunzioni organiche del nostro corpo”.

La correlazione tra le energie presenti nei nostri organi e le manifestazioni di esse nei nostri sogni possono essere utilizzate per l’individuazione di eventuali squilibri presenti sia nel corpo che nell’anima.

Il libro illustra, inoltre, come i significati dei sogni siano collegati a specifici organi, ovvero, cuore, organi addetti alla nutrizione, polmoni, reni e fegato, fornendo rimedi naturali e spirituali per correggere eventuali disfunzioni. Vi siete mai chiesti cosa nascondono i vostri sogni? Il libro in questione potrebbe dare una risposta alle vostre domande, o, semplicemente, mostrarvi differenti punti di vista sull’argomento.

 

 

Miriam Bozzi, Silvia Malvezzi, Noemi Vimercati.

Il Formichetti 2020 – Intervista a Michele Mozzati e Gino Vignali

Bookcity / Milano/Festival by

Piaceva degli anni ’80 non c’era nessuno che produceva battute: Michele Mozzati e Gino Vignali hanno iniziato a raccogliere simpatiche freddure in un libricino di forse 100 pagine. In questo nuovo remake de Il Formichetti 2020 hanno raccolto battute internazionali, traducendole e riportandole in quest’opera che conta quasi 2000 pagine: uno sviluppo enorme rispetto al primo libro! Ritornando proprio a questa prima edizione, ci ha colpito che abbia venduto quasi 1.000.000 copie, costando 4€ (anzi no, c’erano ancora le lire, quindi il prezzo era di 9.500 lire).

Il Formichetti 2020 non ha un vero inizio, infatti si può leggere da qualsiasi punto ma soprattutto in qualsiasi momento; in esso si racconta il cambio dell’Italia in questi 30 anni con le battute di satira, dimostrando che la satira invecchi e la comicità no. In questo testo si può notare anche il cambio dei soggetti delle battute caratteristici di questo momento storico. Non bisogna saltare la prefazione se non si vuole perdere il significato delle battute. 

Gli autori consigliano di leggerlo alla sera prendendolo dal comodino. Gli autori sono stati aiutati nella raccolta di queste battute, in primis da Matteo Molinari, perché capiva molto bene il trash inglese/americano. A lui si sono aggiunti Pietro Braccia e Francesco Bozza, che è colui che li sta aiutando tutt’ora. Il libro uscirà il 21/11/2019.

Qui sotto vi lasciamo l’intervista che abbiamo fatto ai due comici dopo l’incontro.

Mattia Chierici, Stefano Martelli

 

Il Giornale dei Ragazzi su DireGiovani.it

Bookcity / Milano/Festival by

E’ uscito un articolo su di noi su DireGiovani.it, vi lasciamo qui di seguito il link alla pagina, andate a leggervi l’articol!

https://www.diregiovani.it/2019/11/15/281571-milano-a-bookcity-crescono-giovani-giornalisti.dg/7

Grazie a Martina Mazzeo, che oltre all’articolo ha pubblicato anche una video intervista che ci ha fatto al Castello Sforzesco e in redazione ( cliccate QUI per vedere il video!)

 

BOOKCITY 2019: Fantascienza, per esempio

Bookcity / Milano/Festival by

15 Novembre 2019, Milano.

Presso l’Unione Grafici di Milano in Piazza del Castello, la casa editrice “Edizioni del Gattaccio” presenta il suo libro “10 consigli per scrivere fantascienza”, parte di una catena finalizzata ad aiutare i neofiti nella scrittura di diversi generi. In questo libro l’autore Emanuele Manco si ispira alla sua molteplice esperienza di saggista, conferenziere, giornalista e consulente informatico, per consigliare gli appassionati scrittori, ma anche lettori, di fantascienza su come affrontare un primo approccio a questo genere. 

Propone quindi 10 macrotemi, da cui trarre consigli per avere una formazione di base sul genere, da non considerarsi come rigide regole da manuale ma da accostare alla propria sensibilità e originalità, accompagnata sempre, però, da una buona idea e presentazione, dato che “un razzo non basta per scrivere di fantascienza”.

Nonostante il genere possa essere considerato da molti morto, l’editore Luciano Sartirana ha pensato di sostenere quel “sottobosco vivo” di autori neofiti, che hanno voglia di avvicinarsi al genere fantascientifico, mettendo a disposizione una serie di consigli pratici per iniziare.

 

 

Silvia Malvezzi, William Toscani, Noemi Vimercati

Chiacchiere da Bar con lo Stato Sociale

Bookcity / Milano/Festival by

La loro prima graphic novel ma anche la prima volta che sono saliti al secondo piano della Triennale di Milano: cinque bolognesi che di solito cantano e si fanno chiamare Lo Stato Sociale ci hanno raccontato di Andrea, una storia nata un po’ come nascono le loro canzoni e disegnata da Luca Genovese, il giovane dai capelli rossi che sedeva accanto a loro. Invasa dalla loro spontaneità e semplicità la conferenza si è trasformata in una simpatica chiacchierata al bar di Andrea, il protagonista bolognese della graphic novel, che vive dietro il bancone e serve tutti i giorni i suoi clienti. «Noi per il momento facciamo la band che non si occupa soltanto di musica», ci raccontano: il papà di Andrea è Bebo (detto anche Alberto Guidetti), che è stato capace di «chiacchierare con i regaz» e incastrare le parole giuste negli schizzi di Luca. Il risultato? Una storia dove per 120 pagine viene raccontato Andrea, mentre nel finale gli autori hanno cercato di farsi un po’ da parte perché – come ci spiegano – è quello il momento di gloria del lettore, che finalmente prende in mano la storia e sceglie cosa farsi insegnare da questa. «Non è un finale aperto, ma noi non vogliamo farvi una morale, ci piacerebbe che fosse per davvero il lettore ad appropriarsi di quello che secondo noi è la fetta più importante della cultura e dell’arte in generale, ovvero: cosa mi lascia?».

E a me ha lasciato la sua voglia irrefrenabile di scappare dalla realtà e dal suo bar a cui continua inevitabilmente a sentirsi attaccato, perché «scappar di casa sembra facile ma casa è sempre casa».

La mia curiosità più grande è stata poter immaginare quali canzoni dello Stato Sociale Andrea avrebbe cantato se li avesse ascoltati in quella fase così difficile della sua vita: «Forse “Linea 30”, ma anche “Eri più bella come ipotesi” e sotto sotto “Piccoli Incendiari Crescono”», mi hanno risposto, dando ancora più spessore alla figura di quel ragazzo di Bologna che ci hanno raccontato emozionati e coinvolti in prima persona in tutto quello che hanno scritto. Sono stata un po’ di parte, forse, ma vedere loro è stato bello come sedersi al tavolo di un bar con gli amici.

Letture al buio

Bookcity / Milano/Festival by

L’istituto dei Ciechi di Milano, durante l’evento di Bookcity, ha dato la possibilità ai cittadini di scoprire un nuovo modo di leggere, dimostrando che il bisogno di cultura investe tutti, anche le persone che leggono in maniera diversa. Durante l’introduzione alle letture è stato fatto un discorso molto importante e significativo, che ha colpito profondamente chiunque era in quella sala. I LIBRI SONO PER TUTTI: leggere migliora l’umore, la salute e la vita. Una formazione culturale riesce a far raggiungere livelli alti anche alle persone che non vedono. L’Istituto dei Ciechi ne è l’esempio vivente, le meravigliose persone che ne fanno parte sono i testimoni dell’affermazione nella vita e della possibilità di superare gli ostacoli attraverso la cultura. Ciò è stato evidente a tutti, durante le letture di libri scritti da questi eroi. La forza d’animo di un uomo può abbattere qualsiasi tipo di ostacolo gli venga posto davanti, se c’è volontà naturalmente. I libri che sono stati presentati sono: “Caso Kellan” di Franco Vanni, un giallo delicato e intenso ambientato a Milano; “Il nostro momento imperfetto” di Alessandra Boschi, storia di una professoressa universitaria alla quale è stata stravolta la vita; “Nina sente” di Claudia De Lillo, un giallo particolare che si svolge su due piani; infine “Il vento contro” di Daniele Cassoli, una magnifica storia di rivincita che ha fatto venire i brividi a chi ha avuto la possibilità di ascoltarla. Le letture sono state eseguite dagli autori stessi, che leggevano in un modo unico… e non tanto per lo strumento che utilizzavano per leggere, ma proprio per il modo in cui leggevano. Durante le loro letture si era completamente catturati, proprio perché la sensibilità di queste persone entrava all’interno delle parole dei libri. Mentre leggevano si capiva che non stavano usando i loro occhi, perché gli ascoltatori riuscivano a percepire l’odore, il tatto e il gusto della storia. È stata un’esperienza unica, nessuna persona sarebbe mai stata in grado di enfatizzare e rendere curiosa la lettura come hanno fatto loro in quell’aula, mangiandosi quelle righe, quei capitoli, quelle pagine. La diversità di queste persone, in questo modo, è diventata il loro punto di forza rispetto agli altri. È impossibile credere che la società odierna sia ancora impreparata a rendere accessibile le opportunità a chiunque. È un diritto imprescindibile. Se le opportunità sono inaccessibili per una categoria di persone c’è discriminazione ed è lì che inizia la cosiddetta “mancanza” di sensibilità.

Licia Troisi – “E’ impossibile trovare un equilibrio, le cose cambiano sempre”

Bookcity / Milano/Festival by

Licia Troisi presenta a Bookcity Milano 2018 il suo ultimo libro.

Autrice della famosissima saga fantasy Le cronache del mondo emerso, ritorna con un nuovo capitolo de La saga del dominio, intitolato L’isola del santuario. E’ il terzo capitolo della saga, dopo Le Lame di Myra e Il fuoco di Acrab. La protagonista è alle prese con un’avventura intensa che la metterà alla prova. Prosegue la lotta contro il suo peggior nemico, Acrab, determinato ad impadronirsi del dominio delle lacrime. Nel libro si susseguono lotte intense e conflitti interiori tra i due. E’ un rapporto malato, in cui Acrab considera Myra una sua proprietà, ma allo stesso tempo è succube di lei. “E’ impossibile trovare un equilibrio, perché le cose cambiano sempre”, spiega l’autrice. Licia Troisi racconta che, quando inizia a scrivere, viene trasportata dal flusso della storia e, solo dopo averla finita o addirittura chiusa, confrontandosi con i lettori, capisce il perché l’ha raccontata.

L’autrice si ispira ai manga per raccontare l’aspetto più crudo della guerra, attraverso un combattimento con arma bianca. Le saghe permettono di prendere una pausa tra un libro e l’altro e, contemporaneamente, tessere degli archi narrativi più ampi. Nei suoi fantasy è facile trovare aspetti e tematiche della contemporaneità, come la lotta per l’affermazione della donna, le tematiche ecologiste, la maternità. Licia rappresenta se stessa in quasi tutti i personaggi femminili delle sue saghe. Ad esempio Nihal, dalle Cronache del Mondo Emerso, rappresenta la sua adolescenza; Sofia, La ragazza drago rappresenta tutte le sue insicurezze, come la paura di volare; Pandora rappresenta la sua parte più eccentrica, che si veste goth, ma con il desiderio di essere invisibile. Il fantasy, per certi versi, ricorda ancora come un singolo riesca a cambiare le cose.

“…che Dio perdona tutti” – Pif @BCM18

Bookcity / Milano/Festival by

Non so se riuscirò a cambiare qualcosa, ma ci devo provare fino in fondo ma soprattutto io non devo cambiare” ci dice Pif, in una piccola e breve intervista che ci ha gentilmente rilasciato, in occasione del suo nuovo romanzo “…che Dio perdona tutti”. Pif lo ha introdotto oggi al teatro Parenti e ha sorpreso tutti con la sua capacità di coinvolgere, entusiasmare e divertire la platea. Dopo un singolare aneddoto sul titolo del romanzo, ha infatti iniziato a scherzare con il pubblico in quella sua maniera tipicamente sagace e con pungente ironia, in perfetta sintonia con l’intervistatore, Massimo Cirri. La nostra domanda è stata molto semplice, ma forse non del tutto scontata: “ il tuo successo ha avuto un’influenza sul tuo modo di porti? Ti sei sentito limitato o non libero di dire apertamente quello che pensi?”

ho semplicemente imparato a calibrare le occasioni in cui espormi” ci ha detto per raccontarci come vive questa sua popolarità. E aggiunge “non voglio diventare un rumore di fondo”, anche se non ha “la pretesa di pensare che la mia opinione sia fondamentale per il paese”. Ma è innegabile: il Pif del “Testimone”, si sentiva molto più sciolto nell’esternare le proprie idee ed opinioni, mentre ora – confessa – è costretto ad una sorta di autoregolamentazione per non tradire la sua caratteristica genuinità. Sembra quasi una contraddizione. Ammiriamo la coerenza di Pif e anche la sua capacità di trattare temi delicati con una leggerezza tale da non renderli assolutamente banali ma capace di arrivare alla profondità effettiva dell’argomento. Sono infatti l’idealismo la coerenza di Pif l’oggetto della nostra seconda domanda; come si può essere coerenti in un mondo che coerente non è?

Essere coerenti è la cosa più difficile del mondo” ci dice “e non sempre ci si riesce, ma almeno tentarci è fondamentale”

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