I miei giorni al Premio Gregor von Rezzori con…

in Premio von Rezzori / Firenze by

…Andrés Barbaby Filippo Baldini

Tutto è cominciato lunedì 3/06.
Andrés doveva arrivare alle 17:30 all’aeroporto di Peretola, ma quando ormai mancavano solo 10 minuti mi sono accorto che l’aereo era stato deviato a Pisa. Così ho aspettato altre 2 ore abbondanti e finalmente alle 20:10 l’ho incontrato all’aeroporto. Nonostante la stanchezza Andrés si è mostrato subito affabile e mi ha presentato tutta la troupe che si era portato appresso: suo figlio Roque, la moglie Carmen, la madre e i suoceri. Arrivati in albergo ci siamo salutati, ci siamo dati appuntamento all’indomani per la lectio e  infine ho accompagnato i suoceri e la madre dello scrittore nel loro albergo. Con Andrés e la sua famiglia mi sono trovato da subito a mio agio poiché tutte erano persone molto estroverse e gentili.
Il giorno dopo, a seguito della lectio, gli ho mostrato i luoghi dove poteva mangiare con i voucher. Così ci siamo ritrovati più tardi per la presentazione di Elif (Batuman ndr); lì mentre lo scrittore mangiava al bar della libreria abbiamo chiacchierato a lungo sulle sue esperienze letterarie. Fin da subito dunque si è mostrato interessato a partecipare agli eventi del premio e soprattutto alle presentazioni degli altri libri, dandomi così l’opportunità di arricchirmi e di conoscere direttamente gli altri scrittori.
Mercoledì 5 l’ho accompagnato alla presentazione di Annie (Ernaux ndr) e poi c’è stata la sua. Nel momento del passaggio tra la scrittrice e Andrés, molte persone hanno lasciato la sala e visto dall’esterno non è stato un bella cosa, anche se lo scrittore non ha manifestato apparentemente alcun disappunto. Secondo me sarebbe stato meglio invertire gli interventi per garantire maggior visibilità anche a chi è meno conosciuto.
L’ultimo giorno siamo andati al firma copie in una libreria in Via Gioberti. Questa è stata, a mio parere, una falla nell’organizzazione del premio: infatti entrando nella libreria non abbiamo trovato né un minimo di accoglienza, poiché  le dipendenti non lo hanno nemmeno riconosciuto senza il mio intervento, né di conseguenza l’ambientazione giusta per l’incontro. Data l’ora e data la completa assenza di qualsiasi manifesto pubblicitario gli unici presenti, a parte il sottoscritto, sono state due persone che avevano già partecipato alla presentazione del giorno prima. Dunque dopo una lunga chiacchierata con loro, siamo stati altri 15 minuti a guardare qualche libro e infine ce ne siamo andati. Sulla strada del ritorno Andrés mi ha espresso il suo disappunto riguardo all’organizzazione del firma copie. Per fortuna però portandolo un po’ in giro per la città e mostrandogli particolari nascosti agli occhi dei turisti ho risollevato il suo morale lasciandolo poi all’albergo. Come ultima tappa di questo evento l’ho accompagnato alla premiazione ottenendo numerosi ringraziamenti per il mio impegno in questo premio letterario.
Questa esperienza mi ha permesso di incontrare grandi figure di rilevanza internazionale che mi hanno lasciato molti spunti di riflessione coinvolgendomi in maniera attiva in un mondo che, pur essendo un assiduo lettore, non conoscevo a pieno.

 

…Annie Ernaux by Samuela Faggi

Mercoledì 5 giugno è arrivata Annie Ernaux, l’autrice alla quale avrei fatto da accompagnatrice durante i giorni del Premio von  Rezzori. Martedì sera non riuscivo a prendere sonno dal momento che ero un po’ agitata e continuavo a pensare che non sarei stata all’altezza di farle da accompagnatrice. Durante le ore di scuola del mercoledì l’ansia e la voglia di conoscere l’autrice crescevano sempre di più.

Sono arrivata all’aeroporto e appena l’ho vista mi sono presentata e le ho illustrato gli impegni del giorno. In quel momento avevo il cuore in gola e le mani mi sudavano, ero felice. Annie è stata sin dal primo momento molto carina e gentile con me; durante i giorni del Premio l’ho accompagnata ai vari incontri e ho avuto la possibilità di passare molto tempo con lei.

È stata un’esperienza stupenda; durante la quale ho provato moltissime emozioni, dalla paura di non essere all’altezza alla gioia di essere stata scelta per questo ruolo, poiché non capita tutti i giorni di poter passare molte ore con autori come Annie Ernaux. Ringrazio di cuore coloro che hanno reso possibile questa esperienza ed auguro ad altri miei coetanei di poter provare ciò che io stessa ho provato.

 

… Elif Batumanby Edoardo Passalacqua

Il 3 giugno alle ore 8.55 per la prima volta ho incontrato Elif Batuman.
Inizialmente pensai che fosse una persona impossibile, pensai che non sarei riuscito a parlarle ed entrarci in confidenza. Il mio compito era proprio quello di fare in modo che si sentisse a suo agio, ma io per primo ero in difficoltà. Fortunatamente nella sua timidezza riuscì a tranquillizzarmi e riuscimmo a capirci nonostante la sua incomprensione della lingua italiana e la mia goffaggine nell’inglese.
Nei giorni successivi l’ho accompagnata ai vari appuntamenti del premio Gregor von Rezzori ad esempio interviste, firmacopie, lectio magistralis e incontri. Alla fine dei 4 giorni ero sfiancato dai viaggi in autobus, le passeggiate per il centro e il dover rientrare a casa la sera verso mezzanotte per poi svegliarsi alle 6 e andare a scuola, e al contrario Elif, che senza dubbio era più stressata di me, più trascorrevano i giorni più era entusiasta e frenetica. Al firmacopie, dato che era un giovedì e si teneva alle 15, non si è presentato quasi nessuno e forse quello è stato l’unico momento in cui l’ho vista delusa e anche un po’ alterata ma nel giro di un’ora ha ripreso il suo normale umore sorridente e solare. L’ultimo giorno alla premiazione, ero in ansia per lei dal momento che avrebbero premiato il libro vincitore del premio, Elif invece disse che si era scordata che l’evento comprendeva un premio e ancora adesso mi chiedo se me lo disse per scaramanzia o per tranquillizzarmi.