Dal 18 al 23 ottobre noi ragazzi della 3°G dell’Istituto Scalcerle abbiamo partecipato al progetto Babele, un’iniziativa promossa dal Comune di Padova che ci ha consentito di fare esperienze nuove nel campo del giornalismo e della cultura. Ogni giorno dopo la scuola ci siamo recati in centro a Padova sotto la Torre dell’Orologio di Piazza dei Signori, in sala Nassirya per organizzarci e sguinzagliarci tra i vari eventi e spettacoli sparsi per la città.
Si è trattata di un’esperienza interessante che ci ha fatto capire quanto sia differente il mondo del lavoro dal mondo di uno studente; molti gli aspetti positivi: infatti abbiamo visitato luoghi della nostra città che prima sentivamo nominare solo dai turisti che ci chiedevano informazioni, come gruppo abbiamo imparato a lavorare con altre persone e ad arrivare a compromessi, inoltre questa attività ci ha permesso di confrontarci con persone più grandi di noi e a comunicare con loro. Ci sono stati anche aspetti negativi; ad esempio durante alcune conferenze siamo stati costretti a fare rifornimento di pocket coffee per non crollare dalla noia; la redazione, la nostra base, era sfornita di computer e questo ha reso no stop il nostro “lavoro” da giornalisti visto che, arrivati a casa, dovevamo trascrivere gli articoli cartacei sul computer. Inoltre alcuni ospiti di Vittorio Sgarbi, curatore del Festival, si sono rivelati scontrosi nei nostri confronti e quello che ci ha sorpresi di più è stato proprio il comportamento del famoso critico d’arte: da un lato ci ha entusiasmati con la sua eloquenza e la sua profonda conoscenza delle opere d’arte che vanta la nostra città, dall’altro ci ha
spiacevolmente sorpresi per i modi poco cortesi con cui si è rivolto ad alcune persone e anche a noi.
Babele è stata un’esperienza molto bella e formativa, che ci ha insegnato a lavorare in gruppo e ci ha consentito di migliorare il nostro modo di rapportarci nell’ambito lavorativo. E’ stato bello, è stato interessante anche se non tutto era alla nostra portata. Gli argomenti erano destinati ad una fascia di popolazione troppo ristretta e i giovani non erano certo il pubblico privilegiato! Inoltre gli eventi erano troppo ravvicinati, difficile seguire tutto con attenzione. Ma conoscere la nostra città, i personaggi illustri che la abitano, imparare ad ascoltare e a farci avanti è stato importante così come imparare a lavorare in gruppo e a muoverci autonomamente e con disinvoltura. A nostro giudizio però gli approfondimenti sull’Islam, tema principale degli incontri, non sono stati debitamente valorizzati e a volte ci è parso che le conferenze fossero solo un pretesto per mettere in mostra qualche vip o Sgarbi stesso. La prossima volta sarebbe davvero carino da parte dei professori non riempirci di compiti appena rientrati da questa settimana di duro lavoro giornalistico!