“…che Dio perdona tutti” – Pif @BCM18
“Non so se riuscirò a cambiare qualcosa, ma ci devo provare fino in fondo ma soprattutto io non devo cambiare” ci dice Pif, in una piccola e breve intervista che ci ha gentilmente rilasciato, in occasione del suo nuovo romanzo “…che Dio perdona tutti”. Pif lo ha introdotto oggi al teatro Parenti e ha sorpreso tutti con la sua capacità di coinvolgere, entusiasmare e divertire la platea. Dopo un singolare aneddoto sul titolo del romanzo, ha infatti iniziato a scherzare con il pubblico in quella sua maniera tipicamente sagace e con pungente ironia, in perfetta sintonia con l’intervistatore, Massimo Cirri. La nostra domanda è stata molto semplice, ma forse non del tutto scontata: “ il tuo successo ha avuto un’influenza sul tuo modo di porti? Ti sei sentito limitato o non libero di dire apertamente quello che pensi?”
“ho semplicemente imparato a calibrare le occasioni in cui espormi” ci ha detto per raccontarci come vive questa sua popolarità. E aggiunge “non voglio diventare un rumore di fondo”, anche se non ha “la pretesa di pensare che la mia opinione sia fondamentale per il paese”. Ma è innegabile: il Pif del “Testimone”, si sentiva molto più sciolto nell’esternare le proprie idee ed opinioni, mentre ora – confessa – è costretto ad una sorta di autoregolamentazione per non tradire la sua caratteristica genuinità. Sembra quasi una contraddizione. Ammiriamo la coerenza di Pif e anche la sua capacità di trattare temi delicati con una leggerezza tale da non renderli assolutamente banali ma capace di arrivare alla profondità effettiva dell’argomento. Sono infatti l’idealismo la coerenza di Pif l’oggetto della nostra seconda domanda; come si può essere coerenti in un mondo che coerente non è?
“Essere coerenti è la cosa più difficile del mondo” ci dice “e non sempre ci si riesce, ma almeno tentarci è fondamentale”