Alba Donati: tra la madre centenaria e la figlia diciottenne.

in Premio von Rezzori / Firenze by

Sta per iniziare la premiazione per i giovani lettori. La sala di Palazzo Pitti in cui ci troviamo è gremita di studenti, per lo più neo-maggiorenni. Dall’altra parte della sala si trova la giuria, tra le cui componenti Alba Donati, poetessa e organizzatrice, si nasconde quasi. Guardo l’orologio; sono le 15:50 del 4 giugno, mi rimangono dieci minuti per chiedere un’intervista prima che l’evento inizi. Mi avvicino e le domando se può rispondere a qualche domanda. Lei mi scruta e risponde con un semplice “sì”. Probabilmente non si sente molto a suo agio, data la brevità delle sue risposte. Siamo in due allora, è la mia prima intervista.

Comincio chiedendole se abbia letto uno dei libri. Lei ammette di avere più che altro letto le recensioni dei partecipanti. Le chiedo comunque quale fra i libri la ispiri di più. Il suo verdetto è rapido e sicuro: “Una donna” di Annie Ernaux. Questo poiché fra tutte le storie questa le è sembrata l’unica veramente vissuta. Le chiedo se dunque anche in quanto poetessa preferisca descrivere avvenimenti vissuti in prima persona. Alla definizione di poetessa Alba sorride borbottando che questo è il nome con il quale la chiamano, e che certamente lei preferisce trattare di ciò. Inoltre il libro le ha ricordato molto il rapporto complesso che ha e che ha avuto con la madre. Alla domanda di esplicitare meglio questo concetto racconta di come fosse difficile da giovane la relazione con la madre, che a lei pareva essere vissuta due secoli prima a causa delle costrizioni che le dava durante l’adolescenza. Ma l’espressione serena che assume pensando alla figura materna lascia presupporre che le due si siano riconciliate. Infatti subito dopo ci fa sapere di essere stata colpita dal tema della morte presente nel libro, dal momento che la madre ha ormai cento anni. Ci ritroviamo allora a parlare della figlia, con la quale sostiene di avere un rapporto molto diverso. Infatti ha tentato di lasciarla più libera rispetto a come era stata lei. “Anche se gli psicologi lo sconsigliano – aggiunge – il nostro rapporto è quasi come quello di due amiche”. Le due hanno avuto una breve crisi, ma ormai la ragazza ha 18 anni e il peggio è passato. A questo punto la premiazione deve iniziare, facciamo appena in tempo a scattarci una foto che Alba si allontana nuovamente.